IL PROGETTO LUISA

Mia moglie Daniela poco prima del lancio di LUISA 1 l’1 Dicembre 2019, 11:45.

LUISA è il nome di mia madre e lo stesso che ho scelto di dare al mio progetto, unico in Italia: lanciare un pallone ad elio come quello delle feste patronali ma con un trasmettitore di posizione che rendesse possibile seguirne il volo, sospinto dalla sola forza naturale del vento. Osservando i luoghi sorvolati e le variazioni di quota e velocità dovute ai fenomeni meteorologici potrò quindi rispondere a una domanda che mi ponevo da piccolo: dove vanno a finire i palloncini che sfuggono di mano ai bambini? Ve lo siete chiesto anche voi?
Il pallone è in Mylar proprio come quelli delle bancarelle, pesa 35 grammi e quand’è completamente gonfio ha un diametro di massimo 75 centimetri. Per farlo salire bisogna dargli una spinta verso l’alto sfruttando il principio di Archimede, matematico e fisico siciliano. Questo si ottiene riempiendolo con gas elio: per ogni litro di gas il pallone riceverà una spinta di un grammo forza. Il problema però è che mentre i palloncini dei bambini devono sollevare solo se stessi, nel progetto LUISA il pallone deve sollevare anche il trasmettitore. Ebbene, direte: basta mettere più elio e il gioco è fatto! Purtroppo no. Con troppo gas il pallone scoppierà a bassa quota perché non può espandersi, mentre a noi interessa che voli ad almeno 11000 metri, la stessa quota degli aerei di linea, oltre le nubi: in questo modo non vi finisce dentro, salvando i circuiti dalla condensa d’acqua. Questo si può ot
tenere solamente se il trasmettitore pesa meno di cinque grammi.

Il peso totale della scheda e dei suoi pannelli solari.

E l’impresa è riuscita! Insieme ai colleghi radioamatori Hans, Jim e Mikael, inglese, americano e svedese, ho minuaturizzato la scheda elettronica fino a 4,85 grammi, realizzando il trasmettitore di posizione più piccolo e leggero mai lanciato in Italia! Queste dimensioni non consentono di “imbarcare” un amplificatore di potenza, per cui trasmette con soli 10 milliwatt, un venticinquesimo dei comuni smartphone. Ma come può far giungere il suo segnale così lontano? Semplice: sfruttando la propagazione ionosferica delle onde HF (14 MHz) e usando il modo digitale WSPR. La propagazione ionosferica consente alle onde radio di rimbalzare negli strati alti della ionosfera (circa 400 km), tornando sulla terra a migliaia di chilometri di distanza, come scoprì l’italiano Guglielmo Marconi nel 1901. Il modo digitale WSPR (Weak Signal Propagation Reporter), invece, concentra l’energia del trasmettitore in una strettissima larghezza di banda, la qual cosa agisce sfruttando un principio simile a quello per cui stringiamo l’estremità del tubo d’irrigazione per far arrivare il getto d’acqua più lontano. La scheda elettronica ha bisogno di corrente elettrica per funzionare e sarebbe stato molto più comodo usare delle comuni batterie stilo, se non fosse per il fatto che pesano troppo e non consentono al palone di alzarsi in volo. Ho quindi usato 6 piccoli pannelli solari delle dimensioni di 39×19 millimetri, che forniscono complessivamente i 3 Volt di alimentazione elettrica necessari per attivare il dispositivo.

Il momento del lancio di LUISA 1, alle 11:45 dell’1 Dicembre 2019.

Dopo diverse difficoltà correlate alla conformità di un componente e ad un’errata tecnica di saldatura di un oscillatore al quarzo, il primo lancio avrebbe dovuto rappresentare un semplice test generale del dispositivo elettronico e del pallone, tant’é che si poneva come obbiettivo il solo raggiungimento della quota di galleggiamento e qualche decina di chilometri di tragitto. Un “volo prova”, insomma. E’ invece “sfuggito di mano” percorrendo ben 3000 chilometri in direzione Sud-Est, alla quota di 8700 metri e alla velocità media di circa 105 km/h, veleggiando beato sul mar mediterraneo e sorvolando la Grecia, l’isola di Creta, Egitto, Israele, Giordania e infine Arabia Saudita, sul cui deserto si è posato dopo circa trenta ore di volo. Buona la prima! Un inaspettato successo che, con emozione e stupore, ha incuriosito i cittadini di Monteiasi e, da lì, la stampa locale e quella nazionale: un articolo sul Quotidiano di Puglia seguito da Repubblica, e ancora un servizio di Claudio Valeri al TG1 e un’itervista di Alessandro Milan su Radio24.

Il tragitto di LUISA 1: 3050 km tra Monteiasi e un altopiano nel deserto dell’Arabia Saudita.

A partire da Aprile 2020 ci saranno altri lanci, ognuno dedicato ad un’associazione di volontariato. Sarà possibile seguire i voli in tempo reale, cliccando sul menu in alto. Inoltre, cliccando su Vola con LUISA chi vorrà potrà viaggiare idealmente nei palloni, registrando il suo nome ed il desiderio che porta nel proprio cuore. Metterò in evidenza all’interno del pallone un biglietto colorato con l’indirizzo web della pagina in modo che che chi dovesse trovarlo potrà leggere i vostri desidèri: un gesto di fratellanza degli italiani verso gli altri popoli del pianeta, in un momento in cui le consapevolezze etiche stanno conquistando una giusta risonanza.

GALLERIA FOTO-VIDEO

Lancio di LUISA-1 (1.12.2019)

TG1 del 7 Gennaio 2020

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